STÉPHANE MALLARMÉ BREZZA MARINA poesia testo tradotto ITA

 

 

 

Stéphane Mallarmé

Brezza marina

 

 

Letteratura Francese

poesia tradotta in italiano

 

 

Introduzione alla poesiaBrezza Marina” di Stéphane Mallarmé: Una finestra aperta lascia entrare una brezza marina che suggerisce al poeta di evadere dalla realtà. Pur rappresentando una scelta faticosa e rischiosa, egli non sa resistere: è deciso a inseguire il «canto dei marinai»…

 

 

 

Stéphane Mallarmé

Brezza marina

 

Poesia francese

Traduzione in italiano

 

 

La carne è triste ahimè!

e ho letto tutti i libri.

 

Fuggire!

laggiù fuggire!

 

Io sento uccelli ebbri

d’essere tra l’ignota schiuma e i cieli!

 

Niente, né antichi giardini riflessi dagli occhi

terrà questo cuore che già si bagna nel mare

 

o notti!

né il cerchio deserto della mia lampada

sul vuoto foglio difeso da suo candore

né giovane donna che allatta il suo bambino.

 

Io partirò!

Vascello che dondoli l’alberatura

l’àncora sciogli per una natura straniera!

 

E crede una Noia, tradita da speranze crudeli

ancora nell’ultimo addio dei fazzoletti!

 

 

E gli alberi forse, richiamo dei temporali

son quelli che un vento inclina sopra i naufraghi

sperduti, né antenne, né antenne, né verdi isolotti…

 

Ma ascolta, o mio cuore,

il canto dei marinai!

..

.

Stéphane Mallarmé – Brezza marina

poesia francese “Brise Marine” tradotta in italiano

Letteratura Francese

 

 

 

Stéphane Mallarmé

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Stéphane Mallarmé

Breve Biografia

 

 

Stéphane Mallarmé, nato a Parigi nel 1842 da una famiglia appartenente alla piccola borghesia, dopo gli studi assume un impiego nella pubblica amministrazione.  A 21 anni sposa Marie Gerhard, una giovane istitutrice tedesca.
Dal 1863, si dedica all’insegnamento della lingua inglese nel liceo di Tournon, lavoro che però non lo soddisfa;
si dedica invece con passione alla scrittura.

Nel 1866, Stéphane Mallarmé pubblica le sue prime poesie su alcune riviste letterarie d’avanguardia;  nel frattempo legge Baudelaire e traduce Poe.
Trasferitosi a Parigi nel 1871, riesce a introdursi nei circoli letterari della capitale e a trasformare la sua casa in un luogo di incontri: ai cosiddetti “martedì letterari” intervengono artisti e scrittori, fra i quali André Gide (1869-1951), Paul Valéry (1871-1945) e Oscar Wilde (1854-1900).

Nel 1876 pubblica il poemetto “Il pomeriggio di un fauno“, opera che desta l’attenzione della critica per la
musicalità dei versi, per la ricerca costante del mistero delle cose e per il linguaggio simbolico ed evocativo.

Paul Verlaine lo include nell’antologia I poeti maledetti (1884).

Esce nel 1887 la prima raccolta di versi di Stéphane Mallarmé: Poesie.

Ottenuto il pensionamento, a partire dal 1896, Stéphane Mallarmé si dedica alla stesura di una biografia di Arthur Rimbaud e di un poema dalla strana e originale impostazione grafica, intitolato “Un colpo di dadi non abolirà mai il caso” (1897), esempio di poesia visiva, in cui i contenuti si adattano a particolari innovazioni tipografiche e formali che influenzeranno gran parte della poesia del Novecento (Futurismo, Ermetismo). Stéphane Mallarmé muore nel 1898. Compare postuma nel 1899 la sua definitiva raccolta di liriche, Poesie, nella quale la poesia è concepita come una sorta di rivelazione o di sortilegio che non può che sollecitare la fuga dal reale.

 

 

 

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