LA CANZONE DISPERATA PABLO NERUDA Poesia TESTO Italiano ITA

 

 Poesie e scritti di Pablo Neruda

Pablo Neruda
La canzone disperata

(in spagnolo: La canción desesperada )

 

Poesia di Pablo Neruda

Dalla raccolta di poesie del libro:

Venti poesie d’amore
e una canzone disperata

(1924)

 

Letteratura cilena

Testo completo

Traduzione in italiano

 

Il libro ” Venti poesie d’amore e una canzone disperata “ è una raccolta di poesie di Pablo Neruda (1904-1973) ed è una delle opere più famose del poeta cileno.

La raccolta di poesie ” Venti poesie d’amore e una canzone disperata “ è stata Pubblicata nel 1924.

Le poesie contenute nel libro “Venti poesie d’amore e una canzone disperata” hanno portato Pablo Neruda alla fama come poeta a solo 19 anni; il libro è una delle opere letterarie più famose del XX secolo in lingua castigliana.

La poesia di Pablo Neruda ” La canzone disperata “ qui presentata, è l’ultima poesia della raccolta di poesie del libro “Venti poesie d’amore e una canzone disperata”.

 

Qui sotto trovi il testo completo tradotto in italiano della poesia di Pablo Neruda “La canzone disperata.

Il testo originale in spagnolo della poesia di Pablo Neruda “La canzone disperata” (in spagnolo: La canción desesperada ) lo potete trovare su yeyebook cliccando qui.

Il testo tradotto in inglese della poesia di Pablo Neruda “La canzone disperata” (in inglese: The song of despair ) lo potete trovare su yeyebook cliccando qui.

Nel menù in alto o a lato, potete trovare il testo completo della poesia di Pablo Neruda: “La canzone disperata” tradotto in altre lingue: francese, tedesco, cinese, ecc.

Più sotto trovate il video, audio-libro, della Poesia di Pablo Neruda: “La canzone disperata“.

Buona lettura, buon ascolto.

 

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 Pablo Neruda 

La canzone disperata

 

Testo completo della poesia

traduzione in italiano

 

Il tuo ricordo emerge dalla notte in cui sono.

Il fiume riannoda al mare il suo lamento ostinato.

 

Abbandonato come i moli all’alba.

È l’ora di partire, oh abbandonato!

 

Sul mio cuore piovono fredde corolle.

Oh sentina di rifiuti, feroce tana di naufraghi!

In te si accumularono le guerre e i voli.

Da te innalzarono le ali gli uccelli del canto.

Tutto hai inghiottito, come la lontananza.

Come il mare, come il tempo.

Tutto in te fu naufragio!

 

Era l’ora felice dell’assalto e del bacio.

L’ora dello stupore che ardeva come un faro.

Ansietà di nocchiero, furia di palombaro cieco,

torbida ebbrezza d’amore, tutto in te fu naufragio!

 

Nell’infanzia di nebbia la mia anima alata e ferita.

Scopritore perduto, tutto in te fu naufragio!

 

Ti attaccasti al dolore, ti aggrappasti al desiderio.

Ti abbatté la tristezza, tutto in te fu naufragio!

Feci retrocedere la muraglia d’ombra,

andai oltre il desiderio e l’atto.

 

Oh carne, carne mia, donna che amai e persi,

te, in quest’ora umida, evoco e canto.

 

Come una coppa albergasti l’infinita tenerezza,

e l’infinito oblio t’infranse come una coppa.

Era la nera, nera solitudine delle isole,

e lì, donna d’amore, mi accolsero le tue braccia.

 

Era la sete e la fame, e tu fosti la frutta.

Erano il dolore e le rovine, e tu fosti il miracolo.

 

Ah donna, non so come hai potuto contenermi

nella terra della tua anima,

nella croce delle tue braccia!

 

Il mio desiderio di te fu il più terribile e corto,

il più sconvolto ed ebbro, il più teso e avido.

Cimitero di baci, c’è ancora fuoco nelle tue tombe,

ancora ardono i grappoli sbeccuzzati d’uccelli.

 

Oh la bocca morsa, oh le baciate membra,

oh gli affamati denti, oh i corpi intrecciati.

Oh la copula pazza di speranza e di vigore

in cui ci annodammo e ci disperammo.

 

E, la tenerezza, lieve come l’acqua e la farina.

E la parola appena incominciata sulle labbra.

 

Questo fu il mio destino e in esso viaggiò il mio anelito,

e in esso cadde il mio anelito,

tutto in te fu naufragio!

 

Oh sentina di rifiuti, in te tutto cadeva,

che dolore non spremesti, che dolore non ti soffoca.

Di caduta in caduta ancora fiammeggiasti e cantasti.

In piedi come un marinaio sulla prua di una nave.

 

Ancora fioristi in canti, ancora prorompesti in correnti.

Oh sentina di rifiuti, pozzo aperto e amaro.

Pallido palombaro cieco, sventurato fromboliere,

scopritore perduto, tutto in te fu naufragio!

 

È l’ora di partire, la dura e fredda ora

che la notte lega ad ogni orario.

Il cinturone rumoroso del mare cinge la costa.

Sorgono stelle fredde, emigrano neri uccelli.

 

Abbandonato come i moli nell’alba.

Solo l’ombra tremula si contorce nelle mie mani.

 

Ah più in là di ogni cosa.

Ah più in là di ogni cosa.

È l’ora di partire.

Oh abbandonato!

..

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Pablo Neruda – La canzone disperata

Dalla raccolta di poesie del libro:

Venti poesie d’amore e una canzone disperata (1924)

Testo completo, traduzione in italiano

Letteratura cilena

 

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Pablo Neruda La canzone disperata Testo tradotto in inglese > qui

 

 

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Pablo Neruda – La canzone disperata

 

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