ISAAC ASIMOV ONORATE L’ALTISSIMO POETA racconto Fantascienza

 

Isaac Asimov

Onorate l’altissimo poeta

 

(The immortal Bard, 1954)

Letteratura fantastica

 

Racconti di fantascienza

Testo completo in italiano

 

Onorate l’altissimo poeta (The Immortal Bard) è un racconto di fantascienza di Isaac Asimov pubblicato per la prima volta nel 1954 sul numero di maggio della rivista Universe Science Fiction. Successivamente è stato incluso in diverse antologie di racconti di Isaac Asimov.

Qui sotto puoi leggere la versione tradotta in italiano del racconto di ISaac Asimov “The immortal Bard” (in italiano: Onorate l’altissimo poeta).

La versione originale in inglese del racconto di Isaac Asimov “The immortal Bard” la trovi su yeyebook cliccando qui.

Buona lettura.

 

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Isaac Asimov

Onorate l’altissimo poeta

(The immortal Bard, 1954)

 

Letteratura fantastica

Testo completo in italiano

 

“Sì, certo” disse il professor Phineas Welch “posso riportare tra noi gli spiriti dei morti illustri”. Era un po’ brillo, altrimenti non l’avrebbe detto.

Però non c’è niente di male a essere un po’ brilli al party natalizio.

 

Scott Robertson, il giovane insegnante di letteratura, si mise a posto gli occhiali e si guardò intorno per vedere se c’era qualcuno che li ascoltava.

“Davvero, professor Welch?” fece.“Certo, e non soltanto lo spirito. Io porto indietro anche il corpo”.

“Non l’avrei creduto possibile” disse Robertson con un leggero sussiego.

“E perché non dovrebbe esserlo? Si tratta di una semplice questione di trasferimento temporale”.

“Vuol dire viaggio nel tempo? Ma è una cosa molto… ehm… inconsueta”.

“Be’, basta saperla fare”.

“E come si fa, professor Welch?”

 

“Pensa che possa spiegarglielo in quattro e quattr’otto?” chiese il fisico, serio. Si diede un’occhiata intorno, cercando un altro bicchiere, ma non ne vide. Continuò: “Ne ho portati indietro un buon numero. Archimede, Newton, Galileo. Poveretti”.

 

“E non hanno apprezzato il nostro mondo? Penso che saranno rimasti affascinati dalla scienza moderna” disse Robertson. Cominciava a interessarsi alla conversazione.

“Oh, certo. Soprattutto Archimede. Pensavo che impazzisse di gioia, quando gli ho spiegato un po’ di fisica nel poco greco antico che sapevo, ma poi…”

“Cosa è andato per traverso?”

“Le differenze culturali.Non sono riusciti ad abituarsi al nostro modo di vita. Si sentivano mortalmente soli e spaventati. Sono stato costretto a rimandarli indietro”.

“Peccato”.

“Già. Grandi menti, ma non menti flessibili. Non menti universali. E allora ho provato con Shakespeare”.

“Cosa!” gridò Robertson.

Questa volta, Welch aveva fatto segno.“Non urli, ragazzo mio” disse Welch. “Non è buona educazione”.

“Ha detto di aver portato indietro Shakespeare?”

 

“Sì. Mi occorreva qualcuno con una mente universale; qualcuno che conoscesse bene la gente, in modo da poter vivere tra la gente anche diversi secoli dopo il suo tempo. Shakespeare era l’uomo adatto. Anzi, ho da qualche parte il suo autografo. Come ricordo, sa.”

“L’ha su di sé?” chiede Robertson, sgranando gli occhi.

“Sì”. Welch si frugò nelle tasche. “Ah, eccolo”.

Passò al giovane insegnante un piccolo cartoncino. Da una parte c’era scritto:

“Klein & Figli, Porcellane all’ingrosso”. Dall’altra parte, in una calligrafia tutta inclinata, c’era scritto: “Willm Shakesper”.

Robertson cominciò a provare uno strano turbamento. “Che aspetto aveva?”

“Diverso dai ritratti. Pelato, e con dei baffetti striminziti. Parlava con un forte accento. Naturalmente, ho fatto quanto potevo per fargli amare il nostro tempo. Gli ho detto che ammiriamo i suoi drammi e che continuiamo a recitarli tuttora. Anzi, gli ho detto che li giudichiamo la massima opera letteraria della lingua inglese, forse di qualsiasi lingua”.

“Ottimo. Ottimo.” disse Robertson, senza fiato.

“Gli ho detto che sono stati scritti interi volumi di commento sui suoi drammi. Naturalmente, lui mi ha chiesto di vederne uno, e io ne ho preso in prestito uno alla biblioteca”.

 

“E poi?”

“Oh, ne fu affascinato. Ovviamente, ebbe qualche difficoltà con i modi di dire di oggigiorno, e con i fatti accaduti dopo la sua epoca, ma io lo aiutai. Poveretto. Non credo che si aspettasse un trattamento simile. Continuava a ripetere: ‘Per l’amor di Dio! Cosa non riuscirebbero a cavare dalle parole, in cinquecento anni. Credo che riuscirebbero ad alimentare un fiume strizzando uno straccio umido!’”

Non ci credo”.

“E perché no? Scriveva i suoi drammi più in fretta che poteva. Dice che era costretto a farlo per poter andare in scena. Ha scritto Amleto in meno di sei mesi. La trama era vecchia. Lui si è limitato a lustrarla un poco”.

“La stessa cosa si potrebbe dire di uno specchio per telescopi”.

“Basta lustrarlo un poco” disse l’insegnante di letteratura, indignato.

Il fisico non gli badò. Scorse un bicchiere pieno sul tavolo, a un paio di metri di distanza, e si diresse da quella parte.

 

“Ho detto all’altissimo poeta che tenevamo perfino dei corsi universitari su Shakespeare”.

“Io stesso ne tengo uno”.

“Lo so. L’ho iscritto al suo corso serale per studenti lavoratori. Non ho mai visto un uomo che desiderasse così fortemente conoscere il pensiero della posterità su di lui. Il povero William si diede molto da fare”

Lei ha iscritto William Shakespeare al mio corso?” annaspò Robertson.

Anche se era frutto dell’alcool, il pensiero gli toglieva il fiato. Ma era poi davvero frutto dell’alcool? Gli pareva di ricordare un ometto pelato, che aveva uno strano modo di esprimersi…

“Non con il suo vero nome, naturalmente” continuò il professor Welch.

 

“Lasciamo perdere ciò che gli è successo. Era uno sbaglio, nient’altro. Un grosso sbaglio. Poveretto”. Prese in mano il bicchiere, scosse il capo.

“Perché era uno sbaglio? Che cos’è successo?”

“L’ho dovuto rimandare al 1600” esclamò Welch, indignato.

“Che dose d’umiliazione crede possa sopportare un uomo?”

“Umiliazione? Di che umiliazione parla?”

Il professor Welch mandò giù il liquore d’un fiato.

“Sì, brutto sciocco: lei al suo corso lo ha bocciato”.

..

.

Isaac Asimov – Onorate l’altissimo poeta

Eng: The immortal Bard, 1954

Letteratura fantastica

Racconti di fantascienza

Testo completo tradotto in italiano

 

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