GABRIEL GARCÍA MÁRQUEZ vs JOHNNY WELCH Storia LA MARIONETTA

 

Gabriel García Márquez
vs
Johnny Welch
La marionetta

(In spagnolo: La Marioneta)

 

Testo completo del racconto

tradotto in italiano

 

Márquez – Letteratura Latino-americana

(Letteratura Colombiana – Messicana)

 

La Marioneta (in italiano: La marionetta) è un racconto breve inizialmente erroneamente attribuito allo scrittore premio nobel per la letteratura, Gabriel García Márquez. In realtà il racconto “La Marionetta” è stato scritto da Johnny Welch, ed era già stato pubblicato alcuni anni prima (Vedi la storia di questa storia, qui sotto, dopo il racconto).

La paternità dello scritto è stata smentita dallo stesso Gabriel García Márquez in un’intervista del periodico mattutino salvadoregno “El Diario de Hoy”, datata 2 giugno 2000. In seguito, Gabriel García Márquez e il vero autore dell’opera, Johnny Welch, si sono incontrati, ponendo fine alla querelle.

Nonostante abbia avuto notorietà attraverso una bufala vale comunque la pena di leggere questo breve racconto, perchè invita a riflettere…

 

Qui sotto puoi leggere il testo completo del racconto breve di Gabriel Garcia Márquez “La marionetta” nella versione tradotta in italiano.

Puoi leggere il testo completo nella versione originale in spagnolo della storia di Gabriel Garcia Márquez “La marioneta” (in italiano: La marionetta) su yeyebook, qui.

Il testo completo tradotto in inglese del racconto di Gabriel Garcia Márquez “La marionetta” lo puoi leggere su yeyebook, qui.

Puoi leggere il racconto di Gabriel Garcia Márquez “La marionetta” tradotto in altre lingue: francese, tedesco, cinese, ecc. selezionando la lingua nel menu in alto o laterale.

 

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Racconto breve

Gabriel Garcia Márquez

La Marionetta

 

Racconto breve

Testo tradotto in Italiano

 

Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta di stoffa

e mi regalasse un pezzo di vita,

probabilmente non direi tutto quello che penso,

ma sicuramente penserei molto a quello che dico.

 

Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.

Dormirei poco, sognerei di più; capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi ,

perdiamo sessanta secondi di luce.

 

Mi attiverei quando gli altri si fermano, e mi sveglierei quando gli altri si addormentano.

Ascolterei quando gli altri parlano e mi godrei un buon gelato di cioccolata.

 

Se Dio mi regalasse un pezzo di vita,

vestirei in maniera semplice,

mi sdraierei beato al sole, lasciando allo scoperto non solo il mio corpo

ma anche la mia anima.

 

Dio mio, se io avessi un cuore,

scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l’uscita del sole.

 

Dipingerei sulle stelle un sogno di Van Gogh,

una poesia di Benedetti e una canzone di Serrat;

sarebbe la serenata che offrirei alla luna.

 

Annaffierei con le mie lacrime le rose,

per sentire il dolore delle loro spine e l’incarnato bacio dei loro petali.

 

Dio mio, se avessi un pezzo di vita…

non lascerei passare un solo giorno senza ricordare alla gente che le voglio bene, che l’amo.

Convincerei ogni donna e ogni uomo che sono i miei preferiti e vivrei innamorato dell’amore.

 

Agli uomini dimostrerei quanto sbagliano nel pensare che si smette di innamorarsi quando si invecchia,

senza sapere che si invecchia quando si smette di innamorarsi.

 

Ad un bambino darei delle ali, ma lascerei che impari a volare da solo.

Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.

 

Tante cose ho imparato da voi uomini…

Ho imparato che tutto il mondo vuole vivere in cima alla montagna,

senza sapere che la vera felicità è nella maniera di salire la scarpata.

 

Ho imparato che quando un neonato prende col suo piccolo pugno,

per la prima volta, il dito di suo padre, l’ha afferrato per sempre.

 

Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro uomo dall’alto

soltanto quando devi aiutarlo ad alzarsi.

 

Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi,

anche se più di tanto non mi serviranno,

perché quando leggerete questa lettera

infelicemente starò morendo.

..

.

Johnny Welch (non Gabriel García Márquez)

Racconto breve – La marionetta

Originale in spagnolo: La Marioneta

Testo completo tradotto in italiano

Letteratura latino-americana (Colombiana – Messicana)

 

 

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La storia del racconto “La Marioneta”

Gabriel García Márquez vs Johnny Welch

 

Durante l’estate del 1999, Gabriel García Márquez, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1982 e autore di classici della letteratura mondiale come Cent’anni di solitudine, fu trattato per il cancro linfatico. Sulla scia di ciò, c’erano voci insistenti sulla sua mancanza di salute.

Il 29 maggio 2000 queste voci sembravano essere confermate quando una poesia firmata Gabriel García Márquez apparve nel quotidiano peruviano La Republica. Il poema era intitolato “La Marioneta” o “Il burattino“, e fu riferito come un poema d’addio che Gabriel García Márquez aveva scritto e inviato ai suoi amici più cari a causa del suo peggioramento delle condizioni.

Molti di coloro che lo hanno letto sono stati profondamente toccati da quello che hanno considerato il messaggio finale di Gabriel García Márquez morente. Ad esempio, un amico di Gabriel García Márquez, il regista indiano Mrinal Sen, ha dichiarato all’Hindustan Times che, leggendo il poema, è stato inondato dai ricordi dei suoi 20 anni di conoscenza dell’autore.

Tuttavia, divenne presto chiaro che le condizioni di Gabriel García Márquez non erano peggiorate di recente, e non aveva scritto il poema a lui accreditato.

Il poema risultò essere il lavoro di un oscuro ventriloquo messicano di nome Johnny Welch. Johnny Welch aveva scritto il poema per il suo burattino “Mofles“, ma in qualche modo il suo nome era stato sostituito dal nome dell’autore vincitore del premio Nobel.

L’autore della poesia-racconto è un comico, imitatore e ventriloquo,  si chiama Johnny Welch e a dispetto del nome è messicano. Johnny Welch aveva scritto la poesia-racconto nel 1996  e l’aveva già pubblicata con il titolo:” Se io avessi vita”, nel suo libro: “Ciò che mi ha insegnato la vita”.

La poesia-racconto era stata già letta pubblicamente alla televisione cilena e alla televisione messicana,  per l’appunto accompagnando le esibizioni di una marionetta di pezza.

Johnny Welch giura di non essere stato lui a mettere la poesia in circolazione su internet a nome di Gabriel García Márquez e di non sapere chi abbia potuto farlo.

 

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