FEDERICO GARCIA LORCA (Poeta a New York) Aurora

 

 

Federico García Lorca

Poeta a New York

L’aurora

 

 

 

Poeta a New York, il libro:

Finito di scrivere nel 1930 ma pubblicato postumo nel 1940, è per molti l’opera sintesi del poeta Federico Garcia Lorca; il libro Poeta a New York comprende dieci gruppi di liriche, tra cui ” La aurora ” qui riportata, e costituisce una fase poetica successiva alla precedente, arricchita di ardite immagini surrealiste.

Nel libro: Poeta a New York, Federico Garcia Lorca esprime un sentimento di protesta contro la civiltà moderna, l’industrializzazione e la metropoli nella quale García Lorca identifica il simbolo dell’angoscia e dell’alienazione umana. Il poeta descrive infatti la città di New York come un meccanismo stritolante e implacabile, sottolineando la sua critica nei confronti della disumanizzazione, del mancato rispetto nei confronti della natura e dell’emarginazione dei diseredati, che nel capitalismo e in New York Federico Garcia Lorca osserva e vive e riflette ne: “La Aurora” qui sotto riportata.

 

 

L’aurora

 

L’aurora di New York ha

quattro colonne di fango

e un uragano di nere colombe

che guazzano nelle acque putride.

 

L’aurora di New York geme

per le immense scale

cercando nei cantoni

balsami di angoscia disegnata.

 

L’aurora arriva e nessuno l’accoglie nella sua bocca

perché non c’è domani né speranza possibile.

A volte il denaro in sciami furiosi

trapassa e divora bambini abbandonati.

 

I primi che escono sentono sulle loro ossa

che non vi sara’ paradiso né amori sfogliati;

sanno che vanno a un fango di numeri e di leggi,

a giuochi senz’arte, a sudori senza frutto.

 

La luce è sepolta da catene e rumori

in un’impudica sfida di scienza senza radici.

Nei sobborghi c’è gente che vacilla insonne

come appena uscita da un naufragio di sangue.

..

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Federico García Lorca

Poeta a New York – L’aurora

 

 

Federico García Lorca  (1898-1936)

Federico del Sagrado Corazón de Jesús García Lorca (Fuente Vaqueros, 05 06 1898 – Víznar, 19 08 1936) è stato un poeta e drammaturgo spagnolo appartenente alla cosiddetta generazione del ’27, un gruppo di scrittori che affrontò le avanguardie europee con risultati eccellenti, tanto che la prima metà del Novecento viene definita la Edad de Plata della letteratura spagnola. Apertamente a favore delle forze repubblicane, durante la guerra civile spagnola viene catturato a Granada presso la casa di amici, e fucilato dalla polizia franchista, e gettato “in un burrone ad alcuni chilometri alla destra di Fuentegrande” presumibilmente dagli stessi esecutori, miliziani del nazionalismo franchista.

 

 

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