ARTHUR RIMBAUD – OFELIA (Ophelia)

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Arthur Rimbaud

 

Ofelia

 

 

Breve introduzione a Ofelia di Arthur Rimbaud.

Ophelia si conosce nella raffigurazione mitica shakesperiana della storia di Amleto, in essa Ofelia è un personaggio importante. Nell’Ottocento Ofelia è infatti già diventata un’eroina, con una levatura morale da renderla centrale nello scenario poetico ed artistico, tanto da ispirare il poeta maledetto Arthur Rimbaud, che riadatta Shakespeare creando una sua Ofelia, questa:

 

 

Ofelia

 

 

1

 

Sull’onda calma e nera dove dormono le stelle

La bianca Ofelia ondeggia come un grande giglio,

Ondeggia molto piano, stesa nei suoi lunghi veli…

– Si sentono dai boschi lontani grida di caccia. 

 

Sono più di mille anni che la triste Ofelia

Passa, bianco fantasma, sul lungo fiume nero;

Sono più di mille anni che la sua dolce follia

Mormora una romanza alla brezza della sera.

 

Il vento le bacia il seno e distende a corolla

I suoi grandi veli, teneramente cullati dalle acque;

I salici fruscianti piangono sulla sua spalla,

Sulla sua grande fronte sognante s’inclinano i fuscelli.

 

Le ninfee sfiorate le sospirano attorno;

A volte lei risveglia, in un ontano che dorme,

Un nido da cui sfugge un piccolo fremer d’ali:

– Un canto misterioso scende dagli astri d’oro.

 

2

 

O pallida Ofelia! bella come la neve!

Tu moristi bambina, rapita da un fiume!

I venti piombati dai grandi monti di Norvegia

Ti avevano parlato dell’aspra libertà;

 

E un soffio, torcendoti la gran capigliatura,

Al tuo animo sognante portava strani fruscii;

Il tuo cuore ascoltava il canto della Natura

Nei gemiti dell’albero e nei sospiri della notte;

 

L’urlo dei mari folli, immenso rantolo,

Frantumava il tuo seno fanciullo, troppo dolce e umano;

E un mattino d’aprile, un bel cavaliere pallido,

Un povero pazzo, si sedette muto ai tuoi ginocchi.

 

Cielo! Amore! Libertà! Quale sogno, o povera Folle!

Ti scioglievi per lui come la neve al fuoco:

Le tue grandi visioni ti strozzavan le parole

– E il terribile Infinito sconvolse il tuo sguardo azzurro!

 

3

 

E il Poeta dice che ai raggi delle stelle

Vieni a cercare, la notte, i fiori che cogliesti,

E che ha visto sull’acqua, stesa nei suoi lunghi veli,

La bianca Ofelia come un gran giglio ondeggiare.


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Arthur Rimbaud – Ofelia

 

 

Arthur Rimbaud

 

 

Arthur Rimbaud è il poeta che con Charles Baudelaire e Gérard de Nerval ha più contribuito alla trasformazione del linguaggio della poesia moderna. L’opera di Athur Rimbaud comincia con versi legati per arrivare al verso libero e alla poesia in prosa. Ma ciò che in Baudelaire era enunciato con la compostezza degli alessandrini e trasparenti simbolismi, in Rimbaud diventa lirica che attinge alla libertà dell’immaginario, ai sensi, alla visione irreale. L’ordine sintattico ne risulta spezzato, il ritmo ricreato al di là della tradizione. In Rimbaud «lo sguardo poetico penetra attraverso una realtà coscientemente frantumata fin nel vuoto del mistero» (scrive Hugo Friedrich). (da Wikipedia)

 

 

Opere di Arthur Rimbaud

 

Premières proses
Poésies
Lettre du baron Petdechèvre
Derniers vers
Les déserts de l’amour
Proses évangéliques
Une saison en enfer
Illuminations
Album Zutique
Les Stupra
Lettres

 

 

Edizioni italiane di Arthur Rimbaud

 

Poemi in prosa : I deserti dell’amore, Le illuminazioni, Una stagione all’inferno, traduzione di Oreste Ferrari, Sonzogno, Milano, 1919
Poesie, traduzione di Clemente Fusero, Dall’Oglio, Milano, 1941
Poesie. Una stagione all’inferno, traduzione di Vittorio Lori, Editoriale italiana, Milano, 1945
Una stagione all’inferno, a cura di Alessandro Parronchi, Fussi, Firenze, 1949; poi Sansoni, Firenze, 1991
Una stagione all’inferno e lettere, traduzione di Orsola Nemi, Longanesi, Milano, 1951
Illuminations, traduzione di Mario Matucci, Sansoni, Firenze, 1952
Une saison en enfer, traduzione di Mario Matucci, Sansoni, Firenze, 1955
Le illuminazioni e Una stagione all’inferno, traduzione di A. L. Zazo, Rizzoli, Milano, 1961
Poesie; Illuminazioni; Una stagione all’Inferno, traduzione di Cesare Vivaldi, Guanda, Parma, 1961
Opere, a cura di Ivos Margoni, Feltrinelli, Milano, 1964
Poesie, a cura di Ruggero Jacobbi, Nuova Accademia, Milano, 1967
Poesie, traduzione di Laura Mazza, Newton Compton, Roma, 1972
Poesie, traduzione di Gian Piero Bona, Einaudi, Torino, 1973
Opere, a cura di Diana Grange Fiori, I Meridiani Mondadori, Milanho, 1975
Poesie, traduzione di Dario Bellezza, Garzanti, Milano, 1977
Poemi in prosa, traduzione di Cesare Vivaldi, Guanda, Parma, 1978
Illuminazioni, a cura di di Ivos Margoni e Cesare Colletta, Rizzoli, Milano, 1981
Una stagione in inferno, a cura di di Ivos Margoni e Cesare Colletta, Rizzoli, Milano, 1984
Illuminazioni, traduzione di Cosimo Ortesta, SE, Milano, 1986
Poesie, traduzione di Cosimo Ortesta, Guanda, Parma, 1978
Opere in versi e in prosa, traduzione di Dario Bellezza, Garzanti, Milano, 1989
Opere complete, a cura di A. Adam, traduzione di Mario Richter, Torino-Parigi, Einaudi-Gallimard, 1992
Primi versi seguiti da lettere, prose e versi di scuola, a cura di Marica Larocchi, Mondadori, Milano, 1992
Illuminazioni e Una stagione all’inferno, traduzione di Alessandro Quattrone, Demetra, Bussolengo, 1996
Il Battello ebbro e altri versi, traduzione di Alessandro Quattrone, Demetra, Bussolengo, 1997
Una stagione all’inferno, a cura di Davide Rondoni, Guaraldi, Rimini, 1995; Rizzoli, Milano, 2012
Una stagione all’inferno, traduzione di Cosimo Ortesta, SE, Milano, 1999
Poesie e prose, a cura di Paola Ricciulli, traduzione di Bianca Lamanna, Salerno, Roma, 2011
Nuovi versi con un’appendice di lettere e documenti, a cura di Marica Larocchi, SE, Milano, 2004
Non sono venuto qui per essere felice : corrispondenza (1870-1891), 2 voll., a cura di Vito Sorbello, Aragno, Torino, 2014
Libro pagano, a cura di Antonio Castronuovo, Stampa alternativa, Viterbo, 2014
(wikipedia)

 

 

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