ANTON ČECHOV – LA MORTE DELL’IMPIEGATO (racconto breve) ITA

.

..

Anton Čechov

 

La morte dell’impiegato

(racconto breve)

 

 

Breve introduzione

 

Uscito nel 1883, questo breve racconto di Anton Pavlovič Čechov voleva essere una sferzata al sistema gerarchico russo e agli individui che lo subivano, incastrati al suo interno, soprattutto quelli schiacciati dall’aura autoritaria dei poteri superiori. È anche una messa in scena di tutto ciò che un uomo mal sopporta di vedere: attraverso una narrazione limitata in terza persona assistiamo al flusso di coscienza di Ivàn Dmitri Lervjakòv, impiegato reo di uno starnuto, in un crescendo di paranoia e psicosi ossessiva che porta a…

 

 

 

La morte dell’impiegato

(racconto)

 

 

 

 

Una magnifica sera un non meno magnifico usciere,

Ivàn Dmitric’ Cerviakòv, era seduto nella seconda fila di poltrone

e seguiva col binocolo Le campane di Corneville.

 

Guardava e si sentiva al colmo della beatitudine,

ma a un tratto il suo viso fece una smorfia,

gli occhi si stralunarono, il respiro gli si fermò…

egli scostò dagli occhi il binocolo,

si chinò e starnutì.

 

 

Starnutire non è vietato ad alcuno e in nessun posto.

Starnutiscono i contadini, i capi di polizia e a volte perfino i consiglieri. Tutti starnutiscono.

Cerviakòv non si confuse per nulla, s’asciugò col fazzolettino e, da persona garbata,

guardò intorno a sé per vedere se non aveva disturbato qualcuno col suo starnuto.

Ma qui, sì, gli toccò confondersi.

 

 

Vide che un vecchietto, seduto davanti a lui, nella prima fila di poltrone, stava asciugandosi accuratamente la calvizie e il collo col guanto e borbottava qualcosa. Nel vecchietto Cerviakòv riconobbe il generale civile Brizzalov, in servizio al dicastero delle comunicazioni.

 

 

«L’ho spruzzato! », pensò Cerviakòv.

‘Non è il mio superiore, è un estraneo, ma tuttavia è seccante. Bisogna scusarsi».

Cerviakòv tossì, si sporse col busto in avanti e bisbigliò all’orecchio del generale:

– Scusate, eccellenza, vi ho spruzzato involontariamente…

– Non è nulla, non è nulla…

Per amor di Dio, scusatemi. Io… non lo volevo!

– Ah, sedete, vi prego! Lasciatemi ascoltare!

 

 

Cerviakòv rimase impacciato, sorrise scioccamente e riprese a guardare la scena.

Guardava, ma ormai la beatitudine era scomparsa.

Cominciò a tormentarlo l’inquietudine.

 

 

Nell’intervallo egli s’avvicinò a Brizzalov, passeggiò un poco accanto a lui e, vinta la timidezza, mormorò:
– Vi ho spruzzato, eccellenza… perdonate… io, vedete… non che volessi…
– Ah, smettetela… Io ho già dimenticato, e voi ci tornate sempre su! – disse il generale che mosse con impazienza il labbro inferiore.

 

«Ha dimenticato, e intanto ha la malignità negli occhi»,

pensò Cerviakòv, gettando occhiate sospettose al generale.

«Non vuol nemmeno parlare. Bisognerebbe spiegargli che non desideravo affatto…

che questa è una legge di natura,  se no penserà ch’io volessi sputare.

Se non lo penserà adesso, lo penserà poi!

 

Giunto a casa, Cerviakòv riferì alla moglie il suo atto incivile.

La moglie, come a lui parve, prese l’accaduto con troppa leggerezza;

ella si spaventò soltanto, ma poi, quando apprese che Brizzalov era un “estraneo”, si tranquillizzò.

– Ma tuttavia passaci, scusati. -disse.

-Penserà che tu non sappia comportarti in pubblico!

– Ecco, è proprio questo! Io mi sono scusato, ma lui si è comportato in un modo strano…

una sola parola sensata non l’ha detta. E non c’era neppure tempo di discorrere.

Il giorno dopo Cerviakòv indossò la divisa di servizio nuova, si fece tagliare i capelli e andò da Brizzalov a spiegare. Entrato nella sala di ricevimento del generale, vide numerosi postulanti e in mezzo ad essi il generale in persona, che già aveva cominciato l’accettazione delle domande. Interrogati alcuni visitatori, il generale alzò gli occhi anche su Cerviakòv.

– Ieri all’arcadia, se rammentate, eccellenza, – prese a esporre l’usciere,

– io starnutii e…  involontariamente vi spruzzai… Scus…

Che bazzecole… che desiderate? – domandò il generale rivolgendosi al postulante successivo.

 

«Non vuole parlare! », pensò Cerviakòv, impallidendo.

«É arrabbiato dunque… No, non posso permetterlo… gli spiegherò…  »

 

Quando il generale finì di conversare con l’ultimo postulante e stava per dirigersi verso gli appartamenti interni,
Cerviakòv gli andò dietro e prese a disse:
– Eccellenza! Se oso incomodare vostra eccellenza, è precisamente per un senso, posso dire, di pentimento! …
Non lo feci apposta, voi stesso lo sapete!

 

Il generale fece una faccia piagnucolosa e agitò la mano.

– Ma voi vi burlate semplicemente, egregio signore! – disse, scomparendo dietro la porta.

«Che burla è mai questa? », pensò Cerviakòv.

«Qui non c’è proprio nessuna burla!

É generale, ma non può capire! Quand’è così, non starò più a scusarmi con questo fanfarone! Vada al diavolo!

Gli scriverò una lettera e non ci andrò più! Com’è vero Dio, non ci andrò più!

 

 

Così pensava Cerviakòv andando a casa.

La lettera al generale non la scrisse.

Pensò, pensò, ma in nessuna maniera poté concepire quella lettera.

Andò il giorno dopo a spiegare di persona.

 

– Sono venuto ieri a incomodare vostra eccellenza, – si mise a borbottare,

quando il generale alzò su di lui due occhi interrogativi, – non già per burlarmi, come vi piacque dire.

Io mi scusai perchè, starnutendo, vi avevo spruzzato… ma non pensavo di burlarmi.

Come potrei? Se noi ci burlassimo, vorrebbe dire allora che non c’è più alcun rispetto…

per le persone…

 

– Vattene! – urlò il generale, fattosi d’un tratto livido e tremante.

– Che cosa? – domandò con un bisbiglio Cerviakòv, venendo meno dallo sgomento.

– Vattene! – ripeté il generale, pestando i piedi.

 

 

Nel ventre di Cerviakòv qualcosa si lacerò.

Senza veder nulla, senza udir nulla,

egli indietreggiò verso la porta,

uscì in strada e si trascinò via.

 

Arrivato macchinalmente a casa,

senza togliersi la divisa di servizio,

si coricò sul divano e…

morì.

..

.

Anton Čechov – La morte dell’impiegato

(racconto breve)

 

 

 

Anton Čechov

 

Anton Pavlovič Čechov (Taganrog, 29 gennaio 1860 – Badenweiler, 15 luglio 1904) è stato uno scrittore, drammaturgo e medico russo.

 

 

I racconti di Anton Čechov

 

Anton Čechov scrisse circa seicentocinquanta racconti pubblicati su varie riviste russe soprattutto fra il 1883 e il 1887. Nel 1899 ne tentò la sistemazione definitiva in occasione della pubblicazione della sua opera completa per l’editore Marks.

Ripudiò pertanto tutti i racconti scritti nel periodo 1879-1882 e, dei rimanenti, ne scelse duecentocinquanta, i quali furono corretti e spesso rielaborati. Tre ulteriori racconti furono inseriti nella seconda edizione delle opere di Anton Čechov curate dalle edizioni Marks nel 1903 (wikipedia)

 

 

Anton Čechov

Opere

 

 

 

La gallina non ha cantato invano, vaudeville, 1878
La falce ha picchiato contro la pietra, commedia, 1878
Senza padre, dramma, 1878
Ridi se ti riesce, commedia, 1878
Il diamante taglia il diamante, commedia, 1878
Platonov, dramma (Безотцовщина), 1877-1881 (scoperto nel 1921)
Dal barbiere, racconto (В цирульне9), 7 febbraio 1883
Una natura enigmatica, racconto (Загадочная натура), 19 marzo 1883
La morte dell’impiegato, racconto (Смерть чиновника), 1883
Il trionfo del vincitore, racconto, 26 febbraio 1883
Il ragazzo maligno, racconto (Злоумышленник), 23 luglio 1883
Il grasso e il magro, racconto (Толстый и тонкий), 1º ottobre 1883
Il ripetitore, racconto, 11 febbraio 1884
L’album, racconto, 5 maggio 1884
Esame per promozione di grado, racconto, 14 luglio 1884
Il camaleonte, racconto (Хамелеон), 8 settembre 1884
Una notte terribile, racconto (Страшная ночь), 27 dicembre 1884
Fiabe di Melpomene, raccolta, 1884
Sulla strada maestra, dramma in atto unico, 1885
L’ultima mohicana, racconto (Последняя могиканша), 6 maggio 1885
I simulatori, racconto, 29 giugno 1885
Il padre di famiglia, racconto, 26 agosto 1885
Al bagno pubblico, racconto (В бане), 1899, unione di due racconti indipendenti pubblicati in precedenza su riviste rispettivamente nel 1885 e nel 1883.
Arte, 6 gennaio racconto, 1886
Marmocchi, racconto, 27 gennaio 1886
Malinconia, racconto (Тоска), 27 gennaio 1886
Subbuglio, racconto, 3 febbraio 1886
La strega, racconto (Ведьма), 8 marzo 1886
Agàfja, racconto (Агафья), 8 marzo 1886
Un piccolo scherzo, racconto (Житейская мелочь), 12 marzo 1886
Incubo, racconto, 29 marzo 1886
Gríša, racconto (Гриша), 5 aprile 1886
Notte di Pasqua, racconto (Святою ночью), 13 aprile 1886
Il conoscente, racconto (Знакомый мужчина), 3 maggio 1886
Il consigliere segreto, racconto (Тайный советник), 6 maggio 1886
Il romanzo del contrabbasso, racconto (in russo: Роман с контрабасом?, traslitterato: Roman s kontrabasom), 7 giugno 1886
Uomini superflui (in russo: Лишние люди?, traslitterato: Lišnie lûdi), racconto, 23 giugno 1886
Paure, racconto, 16 giugno 1886
La farmacista, racconto, 21 giugno 1886
Il maestro, racconto, 12 luglio 1886
Calamità, racconto (Несчастье), 16 agosto 1886
Martiri, racconto, 18 agosto 1886
Il viaggiatore di prima classe, racconto, 23 agosto 1886
Nelle tenebre, racconto (Темнота), 15 settembre 1886
Piccola realtà quotidiana, racconto, 29 settembre 1886
Brutti caratteri, racconto (Тяжёлые люди), 7 ottobre 1886
In tribunale, racconto (В суде), 11 ottobre 1886
Fango, racconto (Тина), 29 ottobre 1886
Ssst!…, racconto, 15 novembre 1886
Brava gente, racconto, 22 novembre 1886
Un avvenimento, racconto, 24 novembre 1886
L’opera d’arte, racconto, 13 dicembre 1886
Vàgnka, racconto (Ванька), 25 dicembre 1886
In viaggio, racconto (На пути), 25 dicembre 1886
Era lei!, racconto (То была она!), 27 dicembre 1886
Racconti variopinti, raccolta, 1886
Lo «champagne», racconto, 5 gennaio 1887
Vigilia di Quaresima, racconto, 23 febbraio 1887
Tifo, racconto (Тиф), 23 marzo 1887
Durante la Settimana Santa, racconto, 30 marzo 1887
La lettera, racconto, 18 aprile 1887
Volòdja, racconto (Володя), 1º giugno 1887
La fortuna, racconto, 6 giugno 1887
Dalle memorie d’un uomo impulsivo, racconto, 5 luglio 1887
Il cardo errante, racconto, 14 luglio 1887
Il padre, racconto, 20 luglio 1887
La sirena, racconto (Сирена), 17 agosto 1887
Lo zufolo, racconto, 29 agosto 1887
La posta, racconto, 14 settembre 1887
Pazienza a tutta prova, racconto, 31 ottobre 1887
La disgrazia, racconto, 7 dicembre 1887
Un bacio, racconto (Поцелуй), 15 dicembre 1887
Ragazzi, racconto (Мальчики), 21 dicembre 1887

Kaštanka, racconto (Каштанка), 25 dicembre 1887
Nel crepuscolo, raccolta, 1887
Miseria, 1887
Discorsi innocenti, raccolta, 1887
Ivanov, commedia in quattro atti (Иванов), 1887
Senza titolo, racconto, 1º gennaio 1888
La voglia di dormire, racconto, 25 gennaio 1888
La steppa, racconto (Степь), marzo 1888
Contrarietà, racconto, 3 giugno 1888
Beltà femminili, racconto (Красавицы), 21 settembre 1888
L’onomastico, racconto (Именины), novembre 1888
Il canto del cigno, commedia in atto unico (Лебединая песня), 1888
L’orso, vaudeville in atto unico (Медведь), 1888
Una domanda di matrimonio, vaudeville in atto unico (Предложение), 1888
I danni del tabacco, monologo in atto unico (О вреде табака), versione 1886-89
La scommessa, racconto (Пари), 1º gennaio 1889
La principessa, racconto (Княгиня), 26 marzo 1889
Una storia noiosa, racconto (Скучная история), novembre 1889
Crisi di nervi, racconto, 1889
Lešij ovvero Lo spirito dei boschi, commedia in quattro atti, 1889
Tragico suo malgrado, dramma in atto unico, 1889
Le nozze, commedia in atto unico (Свадьба), 1889
Ladri, racconto (Воры), 1º aprile 1890
Gúsev, racconto (Гусев), 25 dicembre 1890
In Siberia, ricordi (Из Сибири), 1890
Donne del popolo, racconto, 25 giugno 1891
Il duello, racconto (Дуэль), 22 ottobre 1891
L’anniversario, farsa in atto unico (Юбилей), 1891
Mia moglie, racconto (Жена), gennaio 1892
La sventata, racconto, gennaio 1892
Deportati, racconto, 9 maggio 1892
Il reparto n. 6, racconto (Палата № 6), novembre 1892
Terrore, racconto, 25 dicembre 1892
Il racconto di uno sconosciuto, racconto (Рассказ неизвестного человека), febbraio 1893
Volòdja grande e Volòdja piccolo, racconto (Володя большой и Володя маленький), dicembre 1893
Il monaco nero, racconto (Чёрный монах), gennaio 1894
Regno di donne, racconto, gennaio 1894
Il violino di Rothschild, racconto (Скрипка Ротшильда), febbraio 1894
Lo studente (Студент), racconto, aprile 1894
Il professore di belle lettere, racconto (Учитель словесности), 1894
Il racconto del giardiniere capo, racconto (Рассказ старшего садовинка), 25 dicembre 1894
Tre anni, racconto (Три года), gennaio-febbraio 1895
La moglie, racconto (Супруга), aprile 1895
Anna al collo, racconto (Анна на шее), 22 ottobre 1895
Omicidio, racconto (Убийство), novembre 1895
Ariàdna, racconto (Ариадна), dicembre 1895
L’isola di Sachalin, scritto di viaggi (Остров Сахалин), 1895
La notte prima del processo, 1895
La villa col mezzanino, racconto (Дом с мезонином), aprile 1896
La mia vita, racconto (Моя жизнь), ottobre-dicembre 1896
Il gabbiano, dramma in quattro atti (Чайка), 1896
I contadini, racconto (Мужики), aprile 1897
Il turco, racconto, 2 novembre 1897
Nel cantuccio natìo, racconto (В родном углу), 16 novembre 1897
In carretta, racconto (На подводе), 21 dicembre 1897
L’uomo nell’astuccio, racconto, luglio 1898
L’uva spina, racconto, agosto 1898
Dell’amore, racconto, agosto 1898
Avventura professionale, racconto (Случай из практики), dicembre 1898
La signora con il cagnolino, racconto (Дама с собачкой), 1898
Zio Vanja, dramma in quattro atti (Дядя Ваня), 1899
Dušečka, racconto (Душечка), 3 gennaio 1899
Villa nuova, racconto (Новая дача), gennaio 1899
Per affari d’ufficio, racconto (По делам службы), gennaio 1899
Tat’jana Répina, dramma in atto unico (Татьяна Репина), 1899
Nel burrone, 1900
Tre sorelle, dramma in quattro atti (Три сестры), 1901
Fa male il tabacco, versione 1903 dell’atto unico del 1886-89
La fidanzata, racconto (Невеста), 1903
I quaderni del dottor Čechov, 1891-1904
Il giardino dei ciliegi, commedia in quattro atti (Вишнёвый сад), 1904
Meschinità
Un essere indifeso

(da: Wikipedia)

 

 

www.yeyebook.com

 

Potrebbero interessarti anche...